un gurdaroba e un testo di Corrado Levi come dazebao

 

one night solo show

22 aprile 2015 ore 18_21

 

Un guardaroba inteso come vestiario onirico...

Un abito ascensionale che manifesta la sua assenza...

Un autoritratto dissimulato nel volto di un adolescente equivoco ...

 

Un testo di Corrado Levi che diviene dazebao, pensiero, disegno.

 

Questi gli elementi che Andrea Renzini presenta, analizzando gli aspetti piu' legati al concetto di "sartorialità" del suo recente e passato lavoro.

L'atemporalità come cerniera linguistica attraverso la moda, l'installazione, la fotografia e il disegno, diventano un viatico esistenziale sulla vestizione, sull'identità , sul suo distacco.

 

 

 

"PIANI ALTI IN ASCENSORE PERCORSI DA ANDREA RENZINI 

 

Quando una cabina di ascensore sale c'e' un contrappeso che scende.Potrebbe essere una osser-

vazione reazionaria se non fosse meccanica. Negli ascensori idraulici a pressione d'olio il contrappe-

so non c'è. Si potrebbero avere delle opinioni a favore della pressione se non fossero extraidrauliche.

 

La cabina dell'ascensore sale appesa a cavi d'acciaio, si spera sempre che non si strappino che il

vicino non sia troppo grosso, vengono unti per proteggerli, si srotolano su tamburi, sono resistenti e 

flessibili, ma si è appesi.

 

La cabina dell'ascensore è guidata da putrelle verticali d'acciaio su cui scorrono dei pattini, sono forti 

nel senso che se si rompe il cavo si casca in modo perfettamente verticale con accelerazione galileina.

 

La cabina dell'ascensore quando sale puo' fermarsi utilmente solo a scatti, ai piani, l'ascesa è quantitati-

vamente determinata.

 

Salire con la cabina dell'ascensore è bello perchè si fantastica il/la bello/a piu' in alto o il produttore all'attico.

C'è anche la speranza di rimanere bloccati tutta la notte.

 

Mentre si sale si è obbligati a vivere il tempo in se', a porsi delle domande di fondo, cosa sempre pericolosa.

 

Il terzo piano, la terza eta',

per Matisse a Nizza è stata la sintesi, ha sforbiciato cartoni colorati escludendo i dettagli esistenziali;

per l'ultimo Tiziano è stato raggiungere l'astrazione attraverso il pulviscolo materico;

per Picasso sulla Costa Azzurra la festa della materia e delle cose insieme;

per De Pisis a Villa Fiorita il diradamento dell'espressione;

per Andrea Renzini il terzo piano è colore del sogno.

 

L'ultimo piano è solo un progetto come gli altri cui si danno significati particolari.

 

Siamo arrivati signori."

 

Corrado Levi - Testo pubblicato in occasione della mostra " Andrea Renzini LIFT " Studio Ercolani Bologna 1997