KAPALA
Gianluca Concialdi, Giovanni Oberti, Namsal Siedlecki
a cura di Gabriele Siedlecki
opening: 4 maggio 2017 ore 18_21
fino al 20 maggio 2017, su appuntamento
ll 4 maggio 2017, alle ore 19, LOCALEDUE presenta Kapala, a cura di Gabriele Siedlecki. In mostra opere di Gianluca Concialdi, Giovanni Oberti e Namsal Siedlecki e un oggetto particolare in prestito dal MACO, Museo d’arte e cultura orientale di Arcidosso (GR). Con Kapala, si inaugura il ciclo di progetti curatoriali vincitori del bando sviluppato lo scorso inverno, una serie che caratterizzerà la programmazione di LOCALEDUE fino all’estate del 2018. La mostra sarà visitabile fino al 20 maggio su appuntamento.
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La Kapala è un oggetto rituale tantrico usato dai popoli himalayani. Consiste in una ciotola ricavata da una calotta cranica e viene usata come coppa per le libagioni. Simboleggia l'impermanenza delle nostre esistenze e dei fenomeni che ci circondano. La kapala è l'oggetto attorno al quale si sviluppa la mostra, in un dialogo con opere di artisti che nel loro lavoro hanno espresso il concetto di impermanenza.
Gianluca Concialdi presenta il lavoro Padiglione Pompeiano raffigurante una foto di un nudo femminile, la transitorietà è espressa dall'illusione della bellezza e dalla giovinezza del nudo femminile. Inoltre la natura intrinseca del mezzo fotografico che cattura un momento finito, già passato, che non si riproporrà, sottolinea e rafforza questa percezione. Giovanni Oberti nel suo lavoro senza titolo colloca un deumidificatore all’interno dello spazio espositivo, tramite cui l’artista assorbe l’umidità presente nello spazio sotto forma di acqua e la reintegra nello spazio, creando ogni giorno uno specchio d’acqua sul pavimento. Oberti ci induce a riflettere sul perpetuo mutamento dei fenomeni. L’acqua, un elemento indispensabile alla nostra sopravvivenza, trasformandosi col passare dei giorni rilascia sul pavimento tracce di calcare e di sedimenti che disegnano linee irregolari, possibili metafore delle tracce lasciate dal trascorrere delle nostre vite. Nel lavoro Cactacee , consistente in un Cactus per metà galvanizzato da uno spessore di 3mm di nichel, Namsal Siedlecki evidenzia attraverso la decomposizione graduale della pianta, il continuo mutamento nel tempo a cui sono soggetti tutti i fenomeni. Il Cactus è infatti destinato a scomparire, rimarrà soltanto il guscio di nichel a ricordarci la caducità di tutte le cose che ci circondano.
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Gianluca Concialdi (Palermo, 1981. Vive e lavora a Palermo)
Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni tra cui ricordiamo: GAM Palermo; Ermes, Roma; Galleria Zero..., Milano; Menabrea Art Prize, Milano; Carico Massimo, Livorno; Frankfurt am Main, Berlino; Peep-Hole, Milano; Viafarini, Milano; GiuseppeFrau Gallery, Normann.
Giovanni Oberti (Bergamo, 1982. Vive e lavora a Milano)
Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni tra cui ricordiamo: Munich Kunstverein, Monaco di Baviera; Careof, Milano; Emanuel Layr Gallery, Vienna; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Co2 Gallery, Roma; Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Viafarini, Milano; TILE project space, Milano.
Namsal Siedlecki (USA, 1986. Vive e lavora a Seggiano)
Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni tra cui ricordiamo: American Academy, Roma;
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,Torino; Villa Romana, Firenze; Villa Manin, Udine; Cripta 747, Torino; Galeria Madragoa, Lisbona; Frankfurt am Main, Berlino; Antinori Art Project, Bargino.
http://atpdiary.com/kapala-a-localedue-a-bologna/