Live & Taped Video - Open Tour Accademia Belle Arti di Bologna

Mina Azmodeth, Virginia Argentero, Luca Bernardello, Azzurra Brogna, Tiziana De Felice, Sara Lorusso, Eleonora Luccarini, Giorgia Minoli, Andrea Potrich, Nicolas Sperati, Sathyan Rizzo, Agata Torelli

a cura di
Irena Angenica e Francesca Manni

 

dal 22 al 24 giugno 2017

 

Live & Taped Video è un evento della durata di tre giorni ospitato da LOCALEDUE in occasione di Open Tour 2017, un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che vede alcuni spazi dell’arte bolognese coinvolti nella realizzazione di esposizioni ideate e realizzate da studenti dell'accademia.
Il progetto curatoriale verte sul tema dell’obversione, un concetto teorizzato da Marco Senaldi nel suo saggio Obversione. Media e disidentità : per obversione egli intende una doppia negazione del soggetto, un suo rovesciamento causato dall’immersione nell’era mediale.

Ogni giornata ha un suo sottotitolo indicante una micro-tematica che accomuna le singole riflessioni degli studenti invitati: Filters (22 giugno), Dislocation (23 giugno) e Virtuality (24 giugno).

 

Filters
22 giugno, 16 - 22

Il lavoro di Eleonora Luccarini (Bologna, 1993), Tiziana De Felice (Vasto, 1993) e Sathyan Rizzo (Benevento, 1994) consiste in un unico allestimento declinato in tre lavori autonomi che dialogano tra loro, volti a creare uno scenario perturbante e fortemente connotato dall’era mediale in cui tutti siamo inevitabilmente immersi. Il titolo *O* evoca il linguaggio delle emoticon e ci preannuncia un clima di stupore.

Le vetrine dello spazio espositivo, coperte da una sontuosa tenda bianca, ospitano la video installazione di Eleonora Luccarini. I suoi video fungono da trailer e preannunciano lo scenario che il fruitore scoprirà varcando la soglia della galleria. All’interno di LOCALEDUE il lavoro di Tiziana De Felice: le pareti sono tappezzate da poster, decorazione tipica della teen-culture, nei quali si celebrano selfies modificati attraverso diverse app di beauty make up per smartphone. Sathyan Rizzo colloca uno schermo nella parte inferiore della parete centrale, esso sembra mimetizzarsi e confondersi nella moltitudine di posters. Il video da lui realizzato in editing 3D rappresenta un labirinto dalle pareti fredde e bianche, la scena si interrompe continuamente per dare spazio a inserti pubblicitari delle app di virtual make-up che connotano il lavoro di Tiziana De Felice.

Sara Lorusso (Bologna, 1995) ha avviato un progetto di selfies estremamente perturbanti realizzati attraverso l’uso di Google immagini. Search yourself on the net prevede il coinvolgimento diretto del fruitore il quale è invitato dall’autrice a compiere determinate azioni al fine di condurlo in uno stato di straniamento identitario. Il risultato dell’operazione sarà poi pubblicato al link: https://searchforyourselfonthenet.tumblr.com

Dislocation
23 giugno, 16 - 22

L’installazione di Luca Bernardello (Padova, 1994), JUMPJUMP , vuole ragionare sull’obversione come trasposizione del suono prodotto da un atto fisico che appartiene alla nostra realtà ma allo stesso tempo se ne discosta. Una sensazione di straniamento viene generata da una fruizione che vede il coesistere due momenti: un’installazione attiva, ludica e ricreativa, il tappeto elastico; un intervento sonoro grazie al quale l’ambiente viene bombardato dalla riproduzione e dall’amplificazione dei salti dei performer.

Il lavoro di Virginia Argentero (Torino, 1995) si occupa della relazione che intercorre fra una persona e la sua identità virtuale. Una forma di comunicazione, quella legata ai social media, che è ormai entrata a far parte del nostro quotidiano, e ci offre la possibilità di modellare la nostra identità, accordandola alle situazioni che viviamo. F: Virginia Argentero , è un lavoro di denuncia, una critica all’assunzione delle maschere che indossiamo ogni volta in cui utilizziamo un profilo virtuale, mostrando un’immagine filtrata e studiata di noi stessi.

Giorgia Minoli (Borgo Val di Taro, 1994) con RifrAzioni , riflette sul rapporto di attrazione e repulsione dell’uomo nei confronti della sua immagine riflessa. Questa diventa una realtà altra, separata dal proprio essere e si somma alle molteplici concezioni sovrapersonali che ogni individuo possiede di sé e che cerca di circoscrivere nel campo dell’esistenza. Le superfici riflettenti e la macchina da presa, da strumenti di aderenza alla realtà diventano, tramite la progressiva distorsione dell'immagine, testimoni silenti della frammentazione, della possibilità sempre più inconsistente di affermare l'Io come elemento unico e omogeneo.

 

Virtuality
24 giugno, 16 - 22

Andrea Potrich (Rovereto, 1991) presenta Virtual hunting , video fruibile attraverso occhiali 3D nella quale lo spettatore assiste al rito della caccia al cervo. La totale immersività del linguaggio 3D è minata dal fatto che a guidare l’azione sia un computer, che svolge il ruolo del cacciatore al posto dell’utente.
Al centro della piazza antistante LOCALEDUE avviene la performance di Agata Torelli (Mantova, 1995). L’autrice si presenta con il collo e una mano legati ad un’unica corda; questa, scorrendo, permette di muovere testa e braccio: quando la prima si rilassa, il secondo viene teso dolorosamente e viceversa. 878 è un’azione che riflette sul fenomeno dell’identità multipla attraverso un atto di costrizione fisica.

Il progetto di Azzurra Brogna (Gallipoli, 1997) e Mina Azmoudeh (Shiraz, 1987) vuole ragionare sulla lingua e sulla comunicazione tra due persone di nazionalità diversa, in particolare la loro, italiana e persiana. Comunic - Action , si fa suggello di tematiche profonde. Le due artiste recitano il monologo del 1972 di S.Beckett Not I nelle rispettive lingue madre. Il video immerge il fruitore in una condizione di duplice realtà, di interscambio immediato tra due modi di vivere, parlare, pensare, è un’obversione a livello culturale, che sfrutta i media per accentuarne l’ambivalente difficoltà.

Nicolas Sperati (Roma, 1996) immerge lo spettatore, qui inevitabilmente attivo, nella fruizione dell’opera: la sua figura e i suoi movimenti, sono inseriti nell’immagine, proprio accanto alle forme e le azioni che animano il video proposto. In TVxTV , il contesto fittizio creato dal medium disorienta lo spettatore nella percezione dello spazio; il fruitore si osserva proiettato e circondato da altro, da ombre non riconoscibili all’interno dello spazio.

Live & Taped Video
Con il patrocinio di: Comune di Bologna
Organizzato da: LOCALEDUE, Accademia di Belle Arti di Bologna e Opentour Sponsor tecnici: Jumpking Trampolines, Audiogram