Fare un’immagine di tanto in tanto

Matteo Coluccia

 

a cura di

Gabriele Tosi

 

 

Il 3 febbraio 2018 alle ore 20, LOCALEDUE presenta Fare un’immagine di tanto in tanto, una nuova performance di Matteo Coluccia. La mostra che ne consegue sarà visitabile fino al 17 febbraio, il giovedì e il sabato e su appuntamento.

 

Le azioni di Coluccia sono esperimenti su forme di potere che nelle immagini agiscono per mancanza. Partendo dal presupposto che ogni comportamento sociale abbia origine, più o meno consapevolmente, dall’universo del visivo ma che da esso si sia convenientemente distaccato, Coluccia innesca dinamiche regressive, attivando processi che potrebbero risultare crudi, dolorosi o persino violenti. L’intenzione è far riemergere quei motivi originari, spesso politici nel senso più reale del termine, che nell’abitudine al comportamento tendono a una canonicità latente, vestita di apparente naturalezza.

 

I gesti di Coluccia, che potremmo anche definire come tentativi di mostrare il vedere anzichè raccontarlo (cosa che li farebbe ricadere nei linguaggi da cui vogliono affrancarsi), coinvolgono il pubblico costringendolo alla consapevolezza di essere spettatore, in un meccanismo per cui lo spettacolo e la sorveglianza si sovrappongono nel desiderio dell’immagine.

 

La performance presentata da LOCALEDUE e a cura di Gabriele Tosi è forse, tra i lavori di Coluccia, quello che affronta la questione in maniera più materiale. Saranno infatti gli occhi, in quanto organo, l’oggetto della regressione.

La performance, che prevede la partecipazione diretta del pubblico,  è anticipata da una sorta di  mostra a galleria chiusa e parzialmente occultata. Sarà infatti visibile dalla vetrina di LOCALEDUE, a partire dal pomeriggio di giovedì 1 febbraio, una collezione di oggetti che anticipa i temi del lavoro.

 

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Matteo Coluccia (Neviano, 1992)vive e lavora tra Firenze e la sua città natale. Affianca la formazione presso L’Accademia di Belle Arti diFirenze numerosi percorsi progettuali e pedagogici, incentrati sulla performance e sul lavoro nello spazio pubblico. Tra le sue mostre recenti: TU35 - FIRENZE#2 “VITRINE”, a cura di Trial Version e Špela Zidar con Pietro Gaglianò, Officine Giovani, Prato, 2015 / FUORI USO - AVVISO DI GARANZIA a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Simone Ciglia, Ex tribunale, Pescara, 2016 / THIS IS THE END a cura di Elena Magini, Centro Pecci, Prato, 2017 / THE STRAY STATUE PARADOX, a cura di Gabriele Tosi, SACI Studio Arts College International, Firenze, 2017 / STUDIOVISIT - INCONTRI, VISIONI, CONVERSAZIONI SU ARTE E POLITICA, a cura di Pietro Gaglianò, Casa Giovanni Mannozzi, San Giovanni Valdarno, 2017.