ROCCAGLORIOSAMONTEBULGHERIALASCESAPAESAGGIORESIDENZAWLARTE2019

“E vanno gli uomini a contemplare le cime dei monti, i vasti flutti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri e trascurano se stessi."                Agostino, Confessioni, X, 8, 15 

 

 

Residenza a ROCCAGLORIOSA  dal 1° al 12 luglio 2019 

Gianluca Brando, Margaux Bricler, Pietro Catarinella, Iva Lulashi, Pau Masclans, Matteo Pizzolante, Fabio Roncato, Jacopo Valentini,  Alessandro Sambini.

  

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                               

Nu vaso. Rendere presente l’assente.
Pare che la prima forma di scultura sia legata a una relazione erotica interrotta.  
Il mito tramandato da Plinio il Vecchio narra della figlia di Butades, vasaio di Corinto che, alla vigilia della partenza del suo amante, tracciò il contorno della sua ombra sulla parete. Successivamente il padre di lei, imprimendo l’argilla  su questo contorno ne fece un modello che lasciò seccare con altri oggetti di terracotta e poi cosse al forno.
Nelle tombe magnogreche i vasi erano posti attorno al corpo del defunto, iterati più volte, secondo una volontà e un significato ancora da decifrare.
Di notte, in alto sul borgo, Roccagloriosa addormentata sotto di noi. I tetti si sovrappongono, sono superfici piatte, unitarie e irregolari.
La forma si svuota, la traccia di un vivere antico presente ricolmo.

 

Gianluca Brando (Maratea, 1990)

 

 

 

 

Huis clos, dicono i francesi. Sputai il dado ed il matto lo prese in bocca. Dopodiché l’intero tessile, pure stropicciato, giaceva dispiegato. Salomé era già entrata in scena, a chiedere la fiera testa. Non ascoltavo più e non gliela feci dare, pertanto le permisi di disporre dell’uomo che desiderava. Così delirando s’avvicinò a lui, quando il sole fu tramontato dietro al Monte Bulgheria. Ebbra e bella; la sua crudeltà confinava con l’idiozia. Il Battista, dopo giorni agitati, era tornato mite, gli occhi aramaici ironici e rassegnati, e sdegnosamente voltava il capo verso la finestra al di là della quale l’immensità del golfo lo sguardo schiudeva. Collo offerto; gli doleva essere malvagio con lei. « Giovanni Battista, mi hai comprato le sigarette 'sta mattina? » Negò, le offerse una delle sue. Lei s’avvicinò a dargli un bacio di ringraziamento, con la lama eretta in mano. Il matto scavava intorno al castello, mentre io, che avevo consentito alla decollazione, bevevo vino pensando ad una dallo sguardo da dolce falco, pure saillie de l’existence.  Nell’angolo sud-ovest dell’appartamento signorile, la testa d’argilla del Battista rimase ad essiccare mormorando sempre più piano qualche favola ormeggiante, e Salomé stava a lui vicino, aggiustando la mise nello sporco riflesso balbettato da un coltello per il pesce.  Mi sedetti sullo scoglio più vicino all’onda, nella luce liquida, di catastrofe, che avvolgeva Maratea e il mare disteso. Lo sguardo verso l’altra sponda. Di mezzo, il vulcano eruttava.  Defunto, il Battista ripeteva: « Quanto al futuro, ascolti. » Il matto s’incaricava della sua voce, Salomé canticchiava « Que sera sera ».  Poi, da Sapri, presi il treno verso i mondi della nuova preistoria.

Margaux Bricler (Paris, 1985)

 

 

 

 

La ricerca si confronta con il tema del viaggio nella società informatizzata. Le immagini utilizzate sono quelle pubblicate su diversi social network dai partecipanti alla residenza. Questo materiale forma una traccia della relazione persistente e continua tra due diverse forme di altrove: quello del luogo isolato e l'altrove digitale. I post creano relazioni interattive tra realtà altrimenti non comunicanti quasi a rappresentare le modalità di una nuova forma di turismo. Le immagini vengono prelevate dal web, sovrapposte digitalmente e stampate su materiale semitrasparente a formare un'installazione immersiva che prende la forma di cilindri concentrici. I Layer che la compongono sono attraversabili dai corpi e dagli sguardi degli osservatori in diversi modi, creando narrazioni fluttuanti e multiple. La relazione tra le immagini cambia in base a questi movimenti e grazie alla trasparenza del supporto. La configurazione spaziale è dotata di un centro dal quale si acquisisce un punto di vista privilegiato: da questa posizione, semplicemente ruotando su se stessi, si ha una visione a 360 gradi del lavoro. 

                                                                                     

Pietro Catarinella (Roma, 1983)   

 

 

 

      

tutte le sere spire di fumo 

                                                                                                                   

Iva Lulashi (Tirana, 1988) 

 

 

  

                            

Il personaggio della Mamá Grande, reso celebre dal romanzo Cent'anni di solitudine, è per G. G. Marquez un punto di riferimento per riflettere su dinamiche storiche e politiche legate al suo paese natio e per portare alla luce vicende, spesso ignorate, nelle dinamiche e conflittualità più intime.Un parallelo tra il Sud descritto da Marquez e il sud al quale appartiene il piccolo Borgo di Roccagloriosa è, per la diversità del contesto politico e sociale, molto difficile; in comune c'è però la necessità da parte della popolazione, di rivendicare o rispolverare un proprio statuto identitario, di farlo al di fuori di dinamiche di potere personalistiche che rendono distorto il rapporto tra la sfera pubblica e quella privata. Il popolo sembra soggiacere immobile a queste dinamiche, congelato, nella solitudine e nella marginalità.  La visita a Paestum, nei giorni della residenza, ha riportato alla mente l'idea dell' "essere in potenza" delle cose nel mondo. Il fuoco, prima della sua scoperta, era tra le potenzialità del mondo, assente e presente allo stesso tempo, affianco a noi che eravamo incapaci di vederlo. La possibilità non è mai una, è sempre plurale ed è doveroso e necessario mettere "in atto", o almeno tentare, quella scelta che trasformi la possibilità in realtà concreta. Per Marquez La fine di questa “ciclica maledizione” del mondo latinoamericano è possibile solo attraverso la rivendicazione del popolo che solidale ed unito, decide di insorgere, per porre fine a sistemi di potere personalistici e dichiarare una propria identità e autonomia. Nel mondo di García Márquez questa totale e convinta “solidarietà” non si è ancora compiutamente realizzata.  E' questo cambiamento presente sotto forma di potenzialità insita nel mezzogiorno e nelle piccole realtà che lo compongono? O queste dinamiche permeano il tessuto sociale tanto da essere diventate loro statuto identitario, parte del codice genetico?    

                                                                                           

Matteo Pizzolante (Tricase, 1989)    

 

 

 

 

the stars engine 

                                                                                                           

Fabio Roncato (Rimini, 1982) 

 

 

 

   

Tomatoes and Other Contents

Jacopo Valentini (Modena, 1990)  

 

 

 

 

Al di fuori del solito luogo,  sviluppo un legame con l'ambiente attraverso la volontà di adattarmi.......... Il concetto di amabilità ha ha prevalso nelle mie recenti azioni condotte a Palazzo La Quercia. Studio sulla amabilità video, 00:06:40 Color & Sound, Roccagloriosa. Il soggetto del video offre la sua seduta a un "ipotetico nessuno" per sette volte e, alla settima, un altro "ipotetico nessuno" rifiuta l'offerta, producendo così i fenomeni di effetto, inutilità, condizione e significati tra altre possibili osservazioni sociali e individuali. 

Pau Masclans (Baecelona ES, 1991)

 

 

                                                                                                            

Alessandro Sambini (Rovigo, 1982)